Post

Visualizzazione dei post da maggio, 2023

Il lamento di PenguinNoy.

  Lo scrittore, lo sciroppo e le pietre.   Apro il mio nuovo documento, Vuoto 50. Ciò significa che ho scritto 49 documenti senza rinominarli prima di questo, dimenticando il contenuto di ciascuno.  Il contenuto è davvero importante, così tanto che dovrebbero incriminare l’assenza di contenuto nelle persone. Ancora di più, dovrebbero incriminare le persone che credono che qualcuno possa non avere un contenuto (mettetemi in manette, ma rosa). È vero che tutti abbiamo un contenuto: un contenuto doloroso, nascosto, chiacchierone, vitale, spento. Un contenuto pesante, a volte. Può essere alla crema, alla cioccolata, alla medicina amara. Se penso al mio contenuto, penso allo sciroppo d’acero, perché dopo qualche forchettata provoco nausea. All’inizio sono entusiasmante, poi il sapore è troppo forte e dolce e ti viene da allontanare il piatto.  A proposito di contenuti, lo  scrittore ha la funzione di scriverli: il mio ripieno rende bene solo su carta. Il mio vero contenuto, non mediato d

E tanti saluti a quegli stupidi colori pastello!

"E tanti saluti a quegli stupidi colori pastello!" è il titolo di questo racconto, il cui protagonista è immaturo, egoista e spietato - soprattutto nei confronti di se stesso. Inutile dirlo: è il mio personaggio preferito.  La parola funambolo ha due significati: indica una persona capace di camminare su un filo sospeso, in senso figurato una persona in grado di destreggiarsi bene tra le difficoltà della vita.  Io sono un funambolo figurato ma spesso, ad occhi chiusi, divento un vero funambolo. Sogno di camminare sulla città più affascinante di tutte, che è la mia, attraversandola dall’alto senza mai toccare l’asfalto. Non ho le vertigini, non ho paura di cadere. Mi sento solo… leggero.  Credo che i funamboli veri - non quelli figurati - non possano avere retropensieri , sul filo.  Sul filo sei solo tu con il tuo corpo, non puoi portarti i pensieri. Ultimamente sto avendo qualche problema con i retropensieri. I retropensieri sono quelle turpi giustificazioni delle nostre azio

Racconto di quella volta in cui Mario ed io organizzammo una sfida di scrittura a due incentrata su un funerale e alla fine vinsi io.

  Per il concorso (immaginario) “Nuove voci di Bubbio” Il parquet in rovere della veranda. Un testo di Carlotta Di Cretico Mio zio è un omone burbero, barbuto, taciturno. Si comporta da marito inerme, limitandosi a consolare la sorella di mia madre che piange affannosamente mentre racconta di come è successo agli ennesimi parenti alla lontana. Gli uomini non sanno consolare, quando provano a farlo finiscono sempre per tacere. Quando ero adolescente mi commuovevo durante la scena di La verità è che non gli piaci abbastanza, in cui Ben Affleck lava i piatti di Jennifer Aniston dopo l’infarto del padre, a differenza dei mariti delle sorelle che guardavano la partita.   Ben Affleck e Jennifer Aniston non stavano insieme in quel momento, ma lui lasciava la propria vita per andare a lavare i piatti della sua ex, che in effetti non aveva occhi che per lui – era pur sempre Ben Affleck. Ora mi guardo intorno e vedo solo uomini incapaci di consolare, nessun Ben Affleck all’orizzonte: la vita