Mi sono inventata un gioco su Instagram: voi mi mandate tre parole, io creo per voi dei racconti personalizzati per tenervi compagnia durante la quarantena. Ecco il settimo, per Sandro.
Le luci di Tokyo gli ballavano negli occhi, la capitale del Giappone era l’ennesima meta dei suoi viaggi d’affari, diversa da ogni altra città che aveva già visto. I colleghi della sede principale della sua azienda lo avevano invitato al karaoke: per tradizione i traguardi si festeggiavano così e Roberto aveva chiuso un contratto da sei milioni grazie al carisma da guaglione e alla sua conoscenza perfetta del giapponese. Dopo il karaoke cui si limitò ad assistere con un sorriso stampato in faccia senza realmente divertirsi, raggiunse con i compari l’Oriental Lounge, un pub esclusivo in cui un drink ti costa quanto una cena ma da cui vedi tutta la città. Non sapeva per quanto sarebbe rimasto, saltava da una sede all’altra dell’azienda con l’agilità di una cavalletta, travolto dalla frenesia delle sue ambizioni. Mentre guardava la città pensava che non si sarebbe mai fermato, che il suo volere sempre di più lo avrebbe portato a vagare senza meta per sempre. Con un Bourbon in mano si god