La Linea d’ombra e la mia ossessione patologica per i libri sui marinai.


“Ci sono libri che ti cambiano la vita”, dicono. 
Penso che gran parte dei libri sulla piazza lo faccia, penso che un bel libro la cambi in meglio ed un brutto libro la cambi in peggio. Ci sono poi degli scritti che non possiamo definire libri: sono fogli pregni di inchiostro collocati in una linea d’ombra in cui non troviamo libri belli o brutti ma pagine piene di parole che non lasciano nulla, nemmeno il male.
In questa linea d’ombra, in questo posto oscuro, vivono anche alcuni uomini, uomini che non sono ne’ buoni ne’ cattivi, uomini che sono e non sono allo stesso tempo, che sanno ma ignorano, che parlano tacendo.
La Linea d’ombra di cui ci parla Conrad è in realtà un periodo di passaggio dall’età della giovinezza a quella della maturità, una prova di coraggio per il misterioso protagonista accompagnato nella sua prima traversata in qualità di Capitano, tra gli altri, dal giovane ed ingenuo cuoco Ransome con poca esperienza e nel viaggio immediatamente successivo dal vecchio Giles, saggio ed esperto uomo di mare. Potremmo considerare questi due personaggi come il punto di partenza e di arrivo del protagonista (ma anche dell'autore stesso), che in mezzo al mare trova inaspettatamente l’esperienza necessaria per oltrepassare la sua personale ed interiore Linea d’ombra. Questo grande romanzo, che culla e tormenta con la dolcezza e la schiettezza tipiche di Conrad,è stato probabilmente scritto dall’autore come conforto per suo figlio, costretto nella linea d’ombra della trincea della prima guerra mondiale.
In realtà, in questa linea d’ombra, hai vissuto anche tu che leggi, magari non sei ancora riuscito ad oltrepassarla. Anche tu sei stato un adolescente pieno di sogni e privo di talenti, anche tu hai vissuto per te, e per te soltanto, mentre attraversavi la tua linea d’ombra ed anche tu, forse, avresti bisogno di lasciarti cullare, almeno un po’, dalla bonaccia: dall’immobilità che nell’anticipare la vita è la vita stessa.


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