UN POETA D'AMORE CHE HA UCCISO L'AMORE.


ATTENZIONE- il seguente articolo contiene uno spoiler digeribile, può causare calvizie, problemi intestinali, potrebbe farvi uccidere "O peggio, espellere". Consultare il foglio illustrativo, il medico e un notaio.
Non scrivo da un po’ perché per farmi un’idea chiara del romanzo al centro della mia riflessione di oggi mi ci sono volute parecchie tisane e varie crisi d’identità.
D'amore si muore ma io no di Guido Catalano è proprio un bel libro: è scritto bene da un poeta che riesce ad inserire la poesia nel romanzo senza distruggerne la struttura con lo stile troppo prolisso o artificialmente spezzato che di solito hanno i poeti, è ironico e sa essere fiammingo e approssimativo allo stesso tempo grazie alla minuziosa selezione del lessico.
Ha una trama semplice e lineare, ricca di flashback: narra una storia d'amore e in generale l'approccio che ha il protagonista (anch'egli poeta) con le questioni di cuore. E' un protagonista vero perché schietto, divertente, romantico e infantile, nichilista, eccentrico, egoista... il tipico disperato che fa simpatia, un uomo insicuro che non sa bene cosa vuole perché confonde ciò che desidera con ciò che può permettersi.
Vi consiglio caldamente questo romanzo leggero e divertente, anche se non vorrei farlo –perdonate il conflitto interiore.
Ciò che ho odiato profondamente è stato il sadismo dell’autore nell’inserire a sorpresa un tradimento, il fatto che mi abbia intenerita e distratta con grandi speranze per poi piantarmi brutalmente un paletto di frassino nel cuore impedendomi così di risorgere. Detesto essere delusa dalle persone, anche se le persone in questione sono personaggi fittizi. L'idea che si possa tradire pur amando, che si possa dimenticare l’amore (o l’innamoramento) per un attimo per poi ricordarlo e rinvigorirlo nel pentimento è inconcepibile per me.
Questa verità (perché in fondo credo che per molti lo sia) mi ha dato sui nervi, questa disillusione sul “vero amore” mi ha sconvolta e non poco. Sarò all’antica, sarò bigotta o illusa, sarò troppo sincera a volte o bugiarda ma penso che l’Amore non conosca il tradimento, che tradire sia semplicemente da stronzi e che non ci siano scuse.
Il fatto è che leggere questo romanzo quando si è innamorati è controproducente: urla che siamo tutti egoisti, che siamo tutti in qualche modo falsi, urla troppe verità sull’amore che non vogliamo sentire.



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