La ragazza francese, Lexie Elliott, recensione libro.

Il romanzo La ragazza francese, di Lexie Elliott, era sul grande tavolo della libreria con il suo profumo di libro nuovo e la sua copertina accattivante. Volevo un thriller, fuori pioveva, ero di corsa e l'ho preso, senza pensare bene alle mie finanze siccome si è rivelato un cattivo investimento in termini economici ma soprattutto di tempo.
I problemi sono tanti ma scelgo di soffermarmi sui più evidenti in un thriller.
Lo stile: il mio  tarlo, ciò che determina il fallimento o la riuscita di un romanzo. Questa autrice non ha uno stile, è la cosa peggiore che si possa dire. Non solo non è riconoscibile ma ha anche sbagliato il genere cui dedicarsi siccome il romanzo è evidentemente un romanzo rosa. I tempi della narrazione non hanno nulla che incolli alla pagina, che lasci col fiato sospeso, che abbia il benché minimo richiamo ad un thriller.
La trama è noiosa e banale, già letta, un vero disastro. Sul serio, non saprei in che modo definirla.
I personaggi sono cliché, scialbi e poco approfonditi: la protagonista sembra uscita da un romanzo di Anna Premoli e le sue valutazioni romantiche sull'altro sesso rasentano la terza media, per non parlare del fatto che si tratta di una trentenne che non è ancora riuscita a superare il dramma di una storia terminata dieci anni prima e questo tipo di eroina si presta, appunto, a romanzi di altro genere. 
La ragazza è in balia di un destino che non riesce a controllare e le cui trame si svelano solo alla fine in modo leggermente patetico, tra l'invidia/ossessione (che non diventa neanche un nodo cruciale della trama) per la bellezza della sua migliore amica  e la storia d'amore leggermente ridicola con l'eterno amico che alla fine ci riesce.
C'è scritto thriller, proprio sotto al titolo.
Non me lo sono inventato.
Ho comprato un thriller ma ho letto un romanzo rosa scritto male. 


Evitare il contatto con gli occhi e con la pelle, tenere fuori dalla portata dei bambini e non somministrare oltre i 15 anni.


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