Il Tempo

"Aspetta!" E' ciò che vorrei dire al Mondo, perché si fermi. Vorrei arrogarmi il diritto di farmi suo centro, vorrei che rispettasse il mio desiderio di restare in attesa dello scorrere del Tempo. 

Il Tempo è sempre stato mio nemico: troppo poco per la felicità, troppo per le emozioni che se lo prendono tutto. Il Tempo sa essere bastardo, ingiusto, egoista. C'è chi dice che possa essere un amico, a volte. Io non mi fido degli amici che lo sono "a volte". Io voglio che il Tempo scorra senza che io me ne accorga, perché di lui mi disturba ogni minuto. Dicono anche che il Tempo riveli: cosa, mi chiedo. Cosa occorre che si riveli se non l'immensità del momento presente? Una rivelazione chiaramente fugace, che non soddisfa mai. E' così che mi figuro il Tempo: intento a sfregarsi le mani mentre si prende i ringraziamenti degli altri e gli insulti da me. Il Tempo dovrebbe solo ascoltarmi, dovrebbe solo fermarsi per me, allinearsi al mio battito cardiaco, avere occhi solo per me. Il Tempo dovrebbe abbandonare tutto il resto, dedicarsi a me sola, alla mia volontà, alla mia realtà.

Eppure eccomi qui, ad attendere che il Tempo scorra, io che non ho il diritto di essere il centro di niente, perché un diritto di cui ci arroga è una chimera, perché il Tempo è più democratico di quanto vorrei che fosse, servendo a ciascuno il giusto piatto.

Commenti

Post popolari in questo blog

Questa è l’acqua. Recensione del racconto “Solomon Silverfish” di David Foster Wallace.

Il Piccolo Lord, Charles Dickens e perché i buoni romanzi per l’infanzia andrebbero riletti da adulti.

Lo dice la mano - una storia vera.