Fidanzati dell'inverno, Christelle Dabos, edizioni e/o. Recensione.

Come al solito in ritardo rispetto alle tendenze (ormai lo sapete: leggo solo ciò che ho voglia di leggere), ho acquistato Fidanzati dell'inverno, primo volume della saga dell'Attraversaspecchi, incuriosita dall'imminente uscita del quarto volume.
Non mi cimentavo nella lettura di nuovi fantasy da molto, in parte intimorita dalla grande quantità di ciarpame che sembra affliggere questo genere più di altri, in parte scoraggiata dalle esperienze pregresse, per questo sono rimasta piacevolmente sorpresa da questo titolo di edizioni e/o, casa editrice cui sono particolarmente affezionata (Bellissimo e Red Girls sono tra i miei titoli preferiti).
Essendo sempre alla ricerca di autori superlativi di cui costellare il mio blog, tendo ad essere eccessivamente critica, al punto da convincermi, inizialmente, che qualcosa in questo titolo (prezioso anche per rilegatura, copertina ed impaginazione), non mi convincesse: non sono riuscita a riscontrare falle, a scovare mancanze, ad affilare la mia Penna Malefica su questa sinfonia di parole ben riuscita.
La trama è avvincente: interessante dalla prima all'ultima riga, l'avventura della protagonista Ofelia, che dalla sua Arca Anima si ritrova al Polo per un matrimonio combinato vantaggioso, è costellata di personaggi curiosi e ben riusciti, descritti egregiamente in un contesto in cui Bene e Male non sono così banalmente semplificati poiché di ognuno sono egregiamente rappresentate luci ed ombre. La protagonista è unica nel suo genere: sbadata, silenziosa ma particolarmente acuta, calcolatrice nella sua ingenuità, Ofelia vi guiderà timidamente alla scoperta del Polo, in cui intrighi e tradimenti sono all'ordine del giorno e la realtà non è altro che un'illusione (ottica e metaforica).
Lo stile è una ventata di aria fresca e la penna di Christelle scorre naturalmente, senza forzature, senza inutili ripetizioni, con precisione formale ed originalità.
L'ambientazione è un'altra caratteristica vincente di questo primo volume e contribuisce a spiegarne il grande successo, tra pizzi e stivaletti, giardini artificialmente privi di insetti (mio sogno segreto ed incubo allo stesso tempo) ed ascensori dalle destinazioni più stravaganti, è una contraddizione continua, sapientemente svelata per incuriosire.
Il paragone con le saghe per giovani adulti Twilight e Hunger Games non rende giustizia alla penna originale e frizzante di Christelle Dabos, che si colloca tra gli scaffali di una libreria ad un livello stilistico decisamente superiore, essendo apprezzata da lettori giovani e adulti, confermando la capacità selettiva di edizioni e/o, fucina di grandi titoli.
Proprio per questi motivi mi rendo conto, a fine lettura, di aver ingaggiato una  lotta impari con Christelle, che nonostante il mio appellativo Malefica, aveva vinto al primo capitolo, conquistandomi sin dalle prime righe di Fidanzati dell'inverno.




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